26/04/13

Chili con carne su injera


Quest'anno fra i miei buoni propositi c'era quello di partecipare assiduamente e correttamente a quei pochi contest che mi piacciono. Mi sono data da fare e per ora riesco a rispettare le regole e le scadenze di quei contest a cui mi sono unita. Sono rimasta però in sospeso riguardo all'MTChallenge . Questo perché tendo a guardarlo con un po' di timore. Mi sembra che le regole siano molto articolate e stringenti e mi spiacerebbe mancare all'impegno per quanto la mia intenzione sia quella di essere ligia e presente a tutti gli appuntamenti. Il fatto però che le ricette proposte siano sempre molto interessanti e particolari mi ha spinto a superare i timori.
Quindi eccomi qui con le migliori intenzioni e con la mia versione della ricetta di questo mese, il "chili con carne". Ovviamente mi sono presa la briga di cercare informazioni. Faccio questa ricetta per la prima volta e volevo approfondire le informazioni che arrivano da Anne . Non ne sapevo proprio nulla. Oltre a trovare una serie incredibile di versioni fra chili vegetariani, con pollo o pesce al posto della carne e versioni "tipiche" di ogni dove (come quella del chili awaiiano ..) mi è capitato di imbattermi in alcune notizie curiose sulle sue origini. Molte delle informazioni che ho trovato sulle origini di questa ricetta sono quelle che si trovano anche sul blog di Anne  e non le ripeto. Ma c'è una storia che mi ha colpito particolarmente. Si racconta che le origini della ricetta si perdano nella leggenda e nel mistero. Nei primi anni del 17° secolo fra gli indiani del sud ovest circolava la leggenda della  "Dama azul". Quando i missionari cattolici  arrivarono nel Nuovo Messico per cristianizzarlo trovarono che i nativi conoscevano già la fede cattolica ed affermavano di essere stati evangelizzati da una suora che corrispondeva alla descrizione di Suor Maria di Agreda, suora di clausura, che non si era mai mossa dalla sua terra in Spagna e l'espressione "dama azul" ha fatto pensare al  colore del mantello utilizzato dal suo ordine. Si racconta che Suor Maria avesse il dono della bilocazione e che, essendo pervasa dal desiderio di evangelizzare il nuovo mondo, durante lunghi periodi di trance, pare che si spostasse nelle terre da evangelizzare. Su questa vicenda indagò a suo tempo l'inquisizione ed oggi da questa storia nasce un romanzo di Javier Serra che s'intitola per l'appunto "La dama azul" . Tornando alla ricetta questa storia è interessante perché si racconta che Suor Maria  riferì per la prima volta la ricetta del chili con carne. Ovviamente è una leggenda e non ci sono prove concrete,  ma l'ho trovata divertente con il suo lato fumoso, anche se non aggiunge niente alla ricetta stessa.
Per passare alla mia versione, tutt'altro che misteriosa, del chili con carne, ho pensato di utilizzare il suggerimeno di Anne per l'utilizzo dei peperoncini freschi poiché non ho trovato quelli secchi. Li ho accostati ai fagioli che sono tipici, quantomeno nel nostro immaginario, della cucina del far West. Ho scelto di utilizzare come pane l'injera etiope perché è una preparazione che mi capita di fare per recuperare il lievito liquido che avanza ed è un pane che, in generale, si prepara velocemente e può essere cotto anche in padella, durante una pausa della cavalcata.
E' una porzione per due persone.
 

 
 
Chili Con Carne
500 kg di manzo tagliato a cubetti
Due peperoncini rossi dolci
Un peperoncino verde piccante
Un cucchiaino di trito di cipolla, sedano e aglio
5/6 pomodori datterini
Olio
Sale
 
Ho fatto abbrustolire i peperoncini (purtroppo in negozio non veniva indicata la qualità ma solo dolce o piccante...) in forno, sotto il grill. Quando erano ben colorati li ho messi a riposare in un sacchetto di carta, li ho spellati, ho eliminato i semi, e li ho tritati il più sottilmente possibile per preparare il chili.
 
In una pentola dal fondo pesante ho messo a scaldare un cucchiaio d'olio e appena si è scaldato ho messo il trito a soffriggere per poco tempo, senza farlo assolutamente colorire. Ho messo in pentola la carne e la salsa ottenuta con i peperoncini ed ho aggiunto il sale. Ho mescolato e l'ho lasciato cuocere coperto a fuoco bassissimo per circa un'ora e mezzo. Quando il composto ha assorbito i liquidi che inizialmente ha rilasciato e la carne risulta immersa in una salsa cremosa ma non asciutta l'ho spento.

Fagioli e patate

250 gr di fagioli borlotti
250 gr di patate
Un cucchiaino di trito di cipolla, sedano e aglio
un pizzico di curry

La sera prima ho messo i fagioli secchi a bollire in acqua salata per circa un quarto d'ora e, una volta spento il fuoco, li ho lasciati in ammollo fino al giorno dopo. Ho messo una padella sul fuoco con poco olio e vi ho fatto stufare il trito per pochi minuti. Ho aggiunto i fagioli, che a questo punto dovrebbero essere cotti ma se risultassero ancora un po' duri lasciarli cuocere, aggiungendo eventualmente un po' d'acqua. Aggiungere le patate pulite e tagliate a cubetti. Farle cuocere per qualche minuto ed aggiungere il curry, magari diluendolo con l'aggiunta di un po' d'acqua, salare e portare a cottura.

Injera
50 gr di farina di grano saraceno
20 gr di farina di riso
30 gr di farina di grano duro
100 gr di lievito rinfrescato una volta
100 gr d'acqua
sale qb

Miscelare il lievito con l'acqua e incorporare il mix di farine. Eventualmente usare la frusta elettrica. Aggiungere un pizzico di sale. Lasciar lievitare l'impasto, che risulterà liquido, in un contenitore chiuso, per diverse ore. Scaldare una padella antiaderente senza ungerla. Quando sarà calda versare metà dell'impasto e lasciarlo cuocere fino a quando si staccherà facilmente. Si dovrebbe cuocere solo da un lato ma io ho dato una scottatina anche dal lato opposto. Ripetere l'operazione con l'impasto rimasto.

Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di aprile  2013.


               
 
 

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