La nuova tappa dell'Abbecedario culinario mondiale ci porta in Ecuador accompagnati da Alessandra del blog Ricette di cultura. Questa volta mi sono orientata su una ricetta leggera. Volevo qualcosa di semplice e leggero, che facesse piacere anche col caldo che qui non accenna a terminare. Così mi è caduto l'occhio su questa ricetta, tipica della Sierra. Mi ha incuriosito perché non avevo idea che il ceviche potesse essere fatto con qualcosa di diverso dal pesce, nella mia ignoranza.
Inoltre non sapevo a cosa corrispondesse la parola chochos, che ho scoperto essere i lupini, ingrediente totalmente ignoto alla mia cucina. Quale migliore occasione per assaggiare un ingrediente sconosciuto, per quanto comune qui da noi?! Che per altro sembra essere molto nutriente anche rispetto ad altri legumi, consigliato per chi necessita di un maggior apporto di calcio ma non tollera i latticini
I lupini sono popolari oltre che da noi ed in Ecuador anche in Perù, col nome di tarwi, ed in Spagna, col nome altramuz. Prima di essere consumati vanno trattati perché si liberino delle sostanze che li rendono tossici, soprattuto se ingeriti in grandi quantità. Pare che il consumo nelle zone dell'Equador e del Perù sia stato talmente diffuso e costante nel tempo che le popolazioni locali abbiano generato degli enzimi che permettono di ingerirli senza conseguenze. La ricetta è conosciuta anche come ceviche serrano, cevichocho o ceviche de ancash e viene anche venduta per strada dai rivenditori che lo assemblano sul momento. Io l'ho accompagnato con i chifles, fette di platano sottilissime fritte.
La ricetta si è rivelata semplice e saporita, ma se devo parlare dei lupini, da soli non hanno avuto un grande successo.
200 gr di lupini (sono venduti confezionati in una leggera salamoia)
il succo di 1/2 arancia
il succo di 1/2 limone
1/2 cipolla rossa di tropea
2 pomodori
un mazzetto di prezzemolo (non trovando il cilantro..)
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1/2 platano
olio
sale
olio per friggere
Affettare sottilmente la cipolla, salalarla e metterla a bagno in acqua fredda per perdere l'amaro. Lasciare in ammollo circa 10 minuti e risciacquare.
Affettare i pomodori e aggiungerli, in una ciotola, con la cipolla, i lupini, il concentrato di pomodoro, il prezzemolo tritato, il succo dei due agrumi, l'olio ed il sale, tenendo conto che i lupini sono già salati.
Coprire con la pellicola e mettere a marinare in frigorifero.
Nel mentre pelare il platano e tagliarlo molto sottilmente, friggere in abbondante olio, scolare e salare.
Con questa ricetta partecipo alla tappa Ecuadoriana de L'abbecedario culinario mondiale, a casa di Alessandra del blog Ricette di cultura.
Ottima ricetta, bravissima e molto originale, un abbraccio
RispondiEliminaGrazie carissima, bello ritrovarti da queste parti!!!
Eliminaho scoperto un bel po' di cose che ignoravo pure io. la tua ricetta è davvero particolare e mi ispira moltissimo. Ciao paola cara, è sempre un piacere passare da te.
RispondiEliminaHai visto...non si finisce mai di imparare...
EliminaUn abbraccio!!!